SLC CGIL Nazionale

venerdì 26 novembre 2010

Volantone manifestazione nazionale 10.12.2010

10 dicembre 2010
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI LAVORATORI RAI
  •  NO AD UN PIANO INDUSTRIALE CHE IMPOVERISCE LA PIU’ GRANDE AZIENDA CULTURALE DEL PAESE.
  • NO ALLE CESSIONI DI ASSET AZIENDALI
  • NO ALLA ESTERNALIZZAZIONE DEL LAVORO
  • NO AI CONSEGUENTI ESUBERI DI PERSONALE.
Per questo le organizzazioni sindacali SLC CGIL, UILCOM UIL, UGL TLC, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, rappresentative degli operai, impiegati e quadri della Rai, hanno organizzato nella giornata dello SCIOPERO GENERALE DELLA RAI, LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE SOTTO la SEDE RAI di VIALE MAZZINI.
Allo SCIOPERO GENERALE ha aderito, per esprimere solidarietà ai dipendenti e la propria contrarietà al Piano Industriale, anche l’USIGRAI, sindacato dei giornalisti Rai.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE , ROMA, 10 DICEMBRE
VIALE MAZZINI, DALLE ORE 11.00 ALLE ORE 14.00
Lavoratori dell’Orchestra Nazionale della Rai si esibiranno durante l’iniziativa
I cittadini e tutti coloro che parteciperanno potranno comprendere, anche attraverso le testimonianze, quanto la Rai sia complessa, quanto il lavoro in Rai sia professionalizzato, diversificato e specializzato e non sempre giustamente retribuito.
Gli sprechi, la cattiva gestione, i favori ai potenti che sono la malattia del servizio pubblico all’italiana, con cui tanti identificano “La Rai”, sono anche un danno per il lavoro.
Per questo i sindacati stanno chiedendo da mesi un tavolo di confronto che superi l’impianto dell’attuale Piano Industriale (strumento che impoverisce ancor di più la qualità del lavoro per mantenere inalterata la gestione clientelare) al fine di sviluppare una Piattaforma che comprenda la riduzione dei costi, degli sprechi, dei provvedimenti sbagliati, e che rilanci gli investimenti, la formazione e l’attenzione alla qualità del lavoro, con il mantenimento della Rai di proprietà pubblica provvista di tutti i suoi asset e le sue peculiarità.
La Rai è informazione ed è CULTURA. Registi, tecnici, montatori, autori, impiegati, tutti i dipendenti della Rai ogni giorno creano, inventano, assemblano e sviluppano contenuti che dal 1954 hanno costituito per molti italiani un processo formativo garantito dallo stato.
Tutto questo noi lo vogliamo tutelare, preservare, sviluppare…

mercoledì 24 novembre 2010

Comunicato Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Confsal (22.11.2010)

COMUNICATO SINDACALE
NON C’E’ ALTERNATIVA ALLO SCIOPERO!


Dopo aver letto il comunicato stampa della FISTEL CISL del 18 novembre u.s. scritto a seguito dell’incontro avuto con il D.G. Mauro Masi, siamo ancor più convinti che non c’e’ alternativa allo sciopero generale della RAI del 10 dicembre p.v.
Nonostante l’arduo tentativo del comunicato FISTEL di dire tanto sul nulla, quello che emerge con chiarezza è la confermata volontà del Direttore Generale della RAI di procedere con quanto previsto sul piano industriale ossia con esternalizzazioni, esuberi di personale e vendita di Asset strategici (cosa che oltretutto aveva confermato in video nella rubrica del Tg 2, Punto di Vista, il 5 novembre).
Nell’incontro si è ripetuto ciò che già a tutti noi, il 25 di ottobre, era stato detto e “offerto”dal Direttore Generale: “il Piano Industriale rimane in tutte le sue articolazioni ma siamo pronti a discuterne con le parti sociali”, proposta reputata da tutti noi irricevibile.
Lo abbiamo detto con chiarezza e lo vogliamo ribadire ai vertici aziendali e alla Fistel Cisl, non ci interessa discutere se gli esuberi del personale saranno tanti o pochi, oppure decidere quali sono i settori che possono essere esternalizzati e quali no, o peggio ancora considerare RAI WAY vittima sacrificale, venderla e ripianare il bilancio senza avere più la proprietà aziendale degli impianti di trasmissione.
Ad oggi rimane in vigore la delibera, votata unanimemente dal Cda, che ratifica l’impianto del Piano Industriale questo nonostante la contrarietà di tutte le OO.SS. compresi giornalisti e dirigenti.
In una difficile fase come è quella attuale ci sembra curioso che una organizzazione sindacale, invece di protestare fortemente mantenendo l’unità sindacale, inviti gli altri sindacati a sedersi ad un tavolo negoziale viziato dalla pregiudiziale dei tagli che pesano come macigni.
Se in alcune occasioni alcuni hanno parlato di scioperi politici, in questo caso ci sentiamo
di inquadrare il comportamento della Cisl come un atto tutto politico di non sciopero.
Noi faremo pesare la forza delle nostre iniziative per trovare un’altra modalità di confronto. Non siamo disponibili a discutere con la pistola puntata, da subito vanno rimosse esternalizzazioni, cessioni, esuberi. Se questo avverrà, un momento dopo, si dovrà necessariamente ricercare con la RAI gli indispensabili interventi per generare un risparmio di carattere strutturale e rilanciare il lavoro, gli investimenti, i prodotti Rai e per salvare il servizio pubblico dalla crisi.
Infine, questo è quanto ci impegneremo a spiegare al Presidente della RAI e al C.d.A. in un incontro che abbiamo richiesto da qualche giorno.
Roma, 22 novembre 2010


Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-Conf.Sal


mercoledì 17 novembre 2010

Volantino dello sciopero del 10 dicembre 2010

SCIOPERO NAZIONALE RAI

10 dicembre 2010

  •  NO AD UN PIANO INDUSTRIALE CHE IMPOVERISCE LA PIU’ GRANDE AZIENDA CULTURALE DEL PAESE.
  • NO ALLE CESSIONI DI ASSET AZIENDALI
  • NO ALLA ESTERNALIZZAZIONE DEL LAVORO
  • NO AI CONSEGUENTI ESUBERI DI PERSONALE.

Le lavoratrici ed i lavoratori della Rai sono preoccupati per il loro lavoro e per il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo.

PER QUESTO IL 10 DICEMBRE SCIOPERERANNO PER L’INTERO TURNO DI LAVORO

Il Piano Industriale presentato dal Direttore Generale e approvato dal Consiglio di Amministrazione non da nessuna prospettiva di rilancio, parla di tagli, di riduzioni, di perdita di capacità produttive. Non finalizza i sacrifici, fatti anche in questi ultimi anni dai lavoratori, per il rilancio della Tv di qualità.
I Sindacati hanno provato a proporre la riduzione degli sprechi, la riduzione dei sovrabbondanti appalti e consulenze, ma il Piano Industriale insiste solo sullo smembramento dell’Azienda, sulla cessione dei suoi asset strategici, sul costo del lavoro del Contratto degli impiegati, operai e quadri, di tutte le professionalità che hanno contribuito a fare grande il servizio pubblico.
In più la crisi del mercato e la consequenziale caduta degli introiti pubblicitari, la pessima gestione dei vertici, stanno ponendo la Rai su una via di declino. Per questo i sindacati, nel tempo, hanno contestato scelte anche di carattere editoriale, figlie di spinte partitiche più che di interesse culturale, industriale ed economico.
Non si può dimenticare il ruolo del servizio pubblico nel paese: raggiungere le case degli italiani su tutto l’articolato territorio nazionale ed i molti italiani all’estero fornendo informazione e cultura, aiutando le imprese private del settore e le produzioni indipendenti e d’autore, ponendo anche attenzione alla programmazione dedicata ai bambini, agli anziani, ai disabili e a tutte le minoranze del nostro Paese.
Tutte queste funzioni, proprie della Tv e Radio Pubblica di un paese democratico e civile, possono esistere se la Rai esiste.
La condizione del lavoro, la dignità del lavoro tutelato costituisce un elemento di sicurezza per rendere libero ed indipendente il servizio pubblico radiotelevisivo.
I lavoratori sono disposti, come lo sono sempre stati, a fare sacrifici solo a fronte di una equa distribuzione dell’impegno e della garanzia del rilancio aziendale.
I vertici aziendali si sono dimostrati pessimi interlocutori, non in grado di pianificare con le parti sociali l’uscita dalla crisi. Per tutto questo il 10 dicembre Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Tlc, Snater, Libersind-ConFsal hanno deciso di indire uno SCIOPERO NAZIONALE, con MANIFESTAZIONE NAZIONALE sotto la sede Rai di Viale Mazzini.



Vademecum dello sciopero del 10 dicembre


La possibilità di aderire al blocco del lavoro “straordinario”, è finalizzata a vanificare la pessima pratica, già vista durante altri scioperi, di far anticipare lavorazioni del giorno di sciopero in giornate antecedenti attraverso lavoro straordinario/ supplementare, con il chiaro intento, da parte aziendale, di vanificare parte dell’effetto delle iniziative di lotta.

1) Non è dovuto da parte dei lavoratori comunicare anticipatamente ai propri superiori la partecipazione allo sciopero.
I “responsabili/superiori” non devono richiedere ne fare pressione sui lavoratori subalterni per avere informazioni sulla partecipazione alla iniziativa sindacale anticipatamente.

2) In questa occasione, il BLOCCO DELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE, và interpretato come la possibilità da parte dei lavoratori di non svolgere nella giornata prestazioni oltre il normale orario di lavoro: straordinari, supplementari, reperibilità (quando questa sostituisce un turno di lavoro in sciopero o non).
Ovviamente, così come scritta nella legge sul diritto di sciopero nei pubblici servizi, tale modalità serve anche a produrre il rallentamento della produzione.
L’adesione a tale iniziativa, blocco delle prestazioni aggiuntive, è individuale e volontaria. Può essere fatta per 10 giorni, quelli previsti dalla proclamazione (1 – 10 dicembre), o per 1 solo giorno magari quello in cui al lavoratore viene chiesto di anticipare una lavorazione della giornata del 10 dicembre.
Stesse identiche condizioni sono previste per i lavoratori a tempo determinato.

Specifichiamo che la eventuale/volontaria adesione al blocco degli straordinari produrrà la perdita del pagamento degli straordinari per la sola giornata di adesione, o per le giornate di adesione individuale. Altre interpretazioni, che possano danneggiare i lavoratori, saranno dalle OO.SS. perseguite.

Roma, 15 novembre 2010


Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConFsal


Foto del presidio sotto la Camera dei Deputati del 16.11.2010





martedì 16 novembre 2010

Comunicato Craipi Slc Cgil - Snater (15-11-2010)



Cari colleghi,
lo scorso 8 novembre 2010 si è tenuta, su richiesta dei delegati Slc CGIL e con la condivisione di tutti i delegati delle altre OO. SS., l’Assemblea della CRAIPI per discutere di trasparenza e d’informazione a delegati, iscritti e potenziali aderenti.

Preliminarmente, il Consiglio di Amministrazione ha riassunto le molteplici attività svolte nel corso dei primi 10 mesi di mandato, così riassumibili:
  • riscontro alle numerose richieste informative avanzate dalla COVIP a maggio 2010;
  • ridefinizione delle strategie nella gestione degli investimenti. Il Consiglio si è impegnato in un’azione di generale ricontrattualizzazione (al ribasso) degli oneri finanziari e d’individuazione di soluzioni appropriate al “problema delle polizze assicurative” (l’obiettivo è di rinegoziare, ove giuridicamente e tecnicamente possibile, le condizioni contrattuali giudicate eccessivamente onerose per CRAIPI e di riscattare le polizze considerate non sufficientemente redditizie minimizzando il rischio di incorrere in significative perdite di capitale);
  • affidamento allo studio Olivieri, già consulente CRAIPI, del monitoraggio della gestione finanziaria;
  • organizzazione interna al Consiglio di Amministrazione, con la creazione di un Comitato Finanza e di un Comitato Organizzativo;
  • automazione (in via di definitivo completamento) del processo di trasmissione dei flussi informativi tra i gestori finanziari e il service amministrativo Previnet;
  • negoziazione con la RAI di nuove e più efficienti modalità di gestione delle spese di funzionamento del fondo (Craipi contrattualizzerà direttamente i propri fornitori con rimborso contestuale da parte di RAI dei costi sostenuti);
  • richiesta a RAI, che deve ancora rispondere, di versamenti mensili e non più annuali del T.F.R. maturato dagli iscritti;
  • attività propedeutiche alla stipula di convenzioni con primarie compagnie di assicurazione per l'erogazione della prestazione pensionistica in forma di rendita nei casi previsti dalla legge.
Le numerose attività svolte hanno l’obiettivo di rendere la gestione del fondo più moderna ed efficiente. Auspichiamo che, in futuro, il Consiglio di Amministrazione pubblicizzi le attività svolte e le decisioni adottate anche attraverso il sito intranet esistente.
Successivamente il Consiglio di Amministrazione ha risposto alle richieste formulate, per iscritto, dai delegati CGIL e che i delegati Snater e UGL, con i loro interventi, hanno sostanzialmente e fattivamente condiviso e appoggiato.

In sintesi il Consiglio di Amministrazione ha reso noto che:
  • distribuirà ai delegati il bilancio tecnico aggiornato al 2009 redatto dallo studio Olivieri (il documento è stato effettivamente trasmesso ai delegati lo scorso venerdì 12 novembre);
  • predisporrà un progetto di bilancio arricchito dei dati necessari a rendere più trasparente la formazione del risultato di gestione e la conoscenza delle caratteristiche degli iscritti;
  • comunicherà agli iscritti un rendiconto semestrale riportante i dati qualitativi e quantitativi della gestione finanziaria materialmente disponibili;
  • trasmetterà la comunicazione annuale agli iscritti conformemente alle nuove indicazioni di COVIP;
  • assegnerà alla Previnet, secondo modalità e tempi in fase di definizione, la realizzazione del sito internet del fondo;
  • sta valutando la predisposizione di un questionario con lo studio Olivieri da distribuire agli iscritti e ai potenziali aderenti per la rilevazione delle esigenze previdenziali;
  • valuterà, secondo modalità e tempi ancora da definire, la realizzazione di un motore di calcolo e la redazione di un progetto esemplificativo per consentire ad iscritti e potenziali aderenti di effettuare stime previdenziali (ricordiamo che le attuali disposizioni COVIP non impongono alla CRAIPI tale adempimento).
Sulla richiesta di revisione generale dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione ritiene che un’eventuale bozza predisposta da una Commissione di Delegati debba ottenere il preventivo assenso delle parti istitutive del Fondo (RAI e OO.SS.). Approfondiremo con le OO.SS. le indicazioni ricevute dal Consiglio e qualora la richiesta di revisione riuscisse a trovare una concreta attuazione, sarà nostra premura considerare con attenzione le indicazioni provenienti da iscritti e potenziali aderenti.
Per concludere,

in un contesto di serena discussione abbiamo apprezzato, ancorché con talune cautele e distinguo, l’attenzione del Consiglio di Amministrazione per le tematiche discusse e la volontà di assicurare la trasparenza e le informazioni richieste. Siamo ragionevolmente fiduciosi che sin dal primo semestre 2011 gli iscritti, i delegati e i potenziali aderenti potranno raccogliere i frutti dell’impegno degli Organi della CRAIPI (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) in termini di flussi informativi maggiori, periodico aggiornamento dei documenti istituzionali, completezza dei dati di bilancio.

Per quanto ci riguarda, vigileremo affinché le forti rassicurazioni ricevute trovino concreta applicazione, a cominciare dal prossimo bilancio annuale.


I Delegati Slc CGIL della CRAIPI I Delegati S.N.A.TE.R. della CRAIPI


mercoledì 10 novembre 2010

Volantone




NO AD UN PIANO INDUSTRIALE CHE IMPOVERISCE LA PIU’ GRANDE
AZIENDA CULTURALE DEL PAESE.

NO ALLE CESSIONI DI ASSET AZIENDALI

NO ALLA ESTERNALIZZAZIONE DEL LAVORO

NO AI CONSEGUENTI ESUBERI DI PERSONALE.

Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind-ConFsal
hanno proclamato lo SCIOPERO PER L’INTERO TURNO per il giorno 10
dicembre per rispondere ad un Piano Industriale sbagliato.

I sindacati da mesi sono impegnati nel proporre un confronto vero per:

rilanciare il servizio pubblico,
salvare la qualità dei prodotti,
tutelare il lavoro e la sua dignità,

senza trovare da parte dei vertici Rai una adeguata disponibilità.


lunedì 8 novembre 2010




Masi ci spiega perchè il 10 dicembre DOBBIAMO PROPRIO SCIOPERARE.....

da Punto di Vista del 5 maggio 2010



giovedì 4 novembre 2010

Nota su iniziative unitarie


PROGRAMMA DI LOTTA

Care/i Lavoratrici e Lavoratori,

Dopo la rottura con la Rai sull’impianto del Piano Industriale, abbiamo intenzione di organizzare una risposta forte alle indisponibilità aziendali di eliminare dal P.I. le esternalizzazioni, la cessione di asset aziendali, la riduzione del personale e quella del perimetro aziendale.

Per questo abbiamo ritenuto di sviluppare un programma unitario.
Questo ci deve consentire di informare tutti i lavoratori della situazione in azienda, responsabilizzandoli e preparandoli ad una efficace reazione.

Sapete già tutti, comunicazione da noi già diffusa, che abbiamo chiesto audizione, sulla questione del Piano e della situazione aziendale, al Presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli.
A breve diffonderemo esternamente e internamente all’azienda la lettera con la quale illustriamo al Presidente Zavoli la nostra posizione.

Il 15 novembre, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Tlc, Snater e Libersind-ConFsal, indiranno una conferenza stampa per informare della nostra posizione i cittadini-utenti.

Il 16 novembre, con la convocazione di un Coordinamento Nazionale Unitario andremo a manifestare davanti la Camera ed il Senato , dalle ore 15.00 alle ore 17.00, ovviamente sono invitati tutti i lavoratori che hanno la possibilità di partecipare. Prima di tale iniziativa il Coordinamento unitario, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 si riunirà presso Hotel Mayfair Residence Rome - Via Sicilia 183 ( http://www.hotel-mayfair-rome.com/location.php ) per fare il punto della situazione sulle iniziative sindacali da attuare.

Dal 17 al 30 novembre svolgeremo le assemblee in tutte le sedi regionali, per tanto le Rsu e territori avranno il compito di individuarne le date.

Dal 1 al 9 dicembre svolgeremo le assemblee in tutti i centri di produzione.
In queste 3 settimane sarebbe auspicabile che i territori, Rsu e lavoratori si impegnassero a costruire iniziative di visibilità.

Per il 10 dicembre è indetto lo SCIOPERO GENERALE con una MANIFESTAZIONE NAZIONALE a Roma.
Va aggiunto che nell’indizione di sciopero individueremo dal 1 dicembre al 10 il blocco delle prestazioni aggiuntive (straordinari, supplementari, reperibilità), iniziativa a cui i lavoratori potranno aderire volontariamente per non consentire all’azienda di anticipare le lavorazioni per il giorno dello sciopero.

Ovviamente, in questo percorso lungo, ci auspichiamo che l’azienda ripensi alla sua posizione e che tolga dal piano industriale: esternalizzazioni, esuberi, cessioni, riduzione del perimetro aziendale e che conseguentemente apra ad una Piano industriale efficace che rilanci la Rai.

Roma, 4 novembre 2010

Slc Cgil Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConFsal


Sciopero Generale Rai 10 dicembre 2010



Le scriventi Organizzazioni Sindacali, avendo esperito in data 3 novembre 2010 con esito negativo le procedure di raffreddamento e conciliazione di cui all'articolo 3 dell'accordo delle prestazioni indispensabili e sulle altre misure di cui all'art. 2, comma 2, legge 146/1990, come modificata dalla legge 83/2000, nel settore del servizio radiotelevisivo pubblico siglato in data 22.11.2002 tra OO.SS. e Rai, indicono una giornata di sciopero per tutti i dipendenti del gruppo RAI per il giorno 10 dicembre 2010 (con blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e straordinarie a partire dal 1 dicembre al 10 dicembre 2010), per l'intera durata di ciascun turno di lavoro su tutto il territorio nazionale, sedi centrali, distaccate e Centri Mobili e comunque ove presente personale del gruppo RAI, con le seguenti motivazioni:
  • contro l'impostazione del Piano industriale presentato dal Direttore Generale;
  • contro le esternalizzazioni, le cessioni di asset, la riduzione del personale e quella del perimetro aziendale.
La presente comunicazione vale come preavviso ai sensi della Legge 83/2000 e precedenti.
Distinti saluti


Slc Cgil Uilcom Uil Ugl telecomunicazioni Snater Libersind Confsal


Lettera a Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai



Trasm. a m/fax ed e‐mail
Roma, 4 novembre 2010
Al Presidente della Commissione
Parlamentare di Vigilanza sulla RAI
Sen. Sergio Zavoli
Palazzo S. Macuto (II piano)
Via del Seminario, 76
00187 - Roma
Illustrissimo Presidente,
in questi giorni, stiamo assistendo ad una “discussione” sulla Rai che ha i deplorevoli toni del dibattito politico.
Il rammarico è che le questioni poste dalle Organizzazioni Sindacali appaiono, anche dalle dichiarazioni dei Consiglieri di Minoranza alle agenzie di stampa, come figlie di un furore corporativo e auto conservativo.
La cosa che più ci preme è quindi riportare la discussione sui veri temi che affliggono, dal nostro punto di vista, la Rai.
Noi, qualche mese fa, in audizione alla Commissione da Lei presieduta, abbiamo espresso, anche attraverso documentazione consegnata nell’occasione, le nostre osservazioni sullo stato della Rai, evidenziando la difficile situazione economica, gestionale, organizzativa, tecnica con cui ogni giorno i lavoratori si trovano a lottare per realizzare un prodotto di qualità, degno del Servizio Pubblico Radio Televisivo.
Le dichiarazioni del Direttore Generale del 25 ottobre, relative al taglio di sprechi, tra cui: “il turn-over dei lavoratori e i salari alti”, ci feriscono ulteriormente.
È in corso, a nostro avviso, un processo di disinformazione che tende a nascondere la reale portata delle operazioni già effettuate in Rai negli ultimi mesi. Si è infatti già provveduto alla riduzione di provvedimenti gestionali e incentivazioni, alla compressione del budget delle reti per l’acquisto di prodotti televisivi, a tagli su investimenti per l’innovazione tecnologica, a tagli attraverso la revisione gestionale del lavoro, che hanno inciso pesantemente sui lavoratori e sulla capacità produttiva e ideativa dell’azienda.




mercoledì 3 novembre 2010

Comunicato Rai Way

In relazione all’apertura delle procedure di raffreddamento e di conciliazione, contro l’impianto del Piano Industriale, comunicate alla Rai, SLC CGIL, UILCOM-UIL, UGL Telecomunicazioni, SNATER , LIBERSIND Confsal, si rendono indisponibili a proseguire, in questa fase, la discussione sulla struttura organizzativa e gestionale con la Direzione di RAI WAY.

Questa scelta è finalizzata tra l’altro ad evitare, attraverso il processo di riorganizzazione gestionale in discussione, una eventuale agevolazione della “cessione ad un operatore di mercato degli asset e della gestione delle componenti passive delle torri di trasmissione,…” così come previsto nel Piano Industriale.

Le scriventi OO.SS, prima di proseguire il confronto in Rai Way, reputano indispensabile ed indifferibile acquisire una risposta chiara che smentisca definitivamente il rischio di cessione di asset aziendali così come espresso nel Piano Industriale.
Le linee guida del Piano Industriale sviluppate dal D.G. Masi e condivise dall’intero C.d.A. ridisegnano la struttura dell’intero gruppo RAI, producendo un ridimensionamento pesante della sua operatività.
Nel tentativo di risolvere i gravi problemi economici del gruppo, frutto di volubili gestioni passate e presenti che travalicano i confini aziendali, erroneamente si mette in atto il sacrificio di un asset altamente strategico, unico e prezioso come RAI WAY: ciò solo per consentire all’attuale management di fare cassa!

Le OO.SS. respingono l’idea, figlia del Piano Industriale, che “RAI WAY svolga un’attività No Core” per la Rai. Essa, infatti, per sua natura è parte integrante del Gruppo e come tale ha dimostrato di poter contribuire a migliorare la condizione economica in cui versa la Concessionaria del Servizio Pubblico, oltre che a fornire un servizio altamente tecnologico e concorrenziale sul mercato. Ampi sono gli spazi per l’aumento della sua capacita di business (WIMAX, ospitalità, TDMB cc.) e pertanto può e dovrà essere il volano per la ripresa economica della capogruppo.
A tal fine va aggiunto che RaiWay, attraverso una enorme disponibilità dei propri dipendenti, ha ridotto fortemente i costi esterni e gli appalti, dimostrando che si può aumentare in efficienza e conseguire utili senza cedere un patrimonio. In questo processo Le OO.SS hanno contribuito al raggiungimento di tali risultati, economici e gestionali, grazie a corrette e lungimiranti relazioni industriali: il tutto ad ulteriore dimostrazione del senso di responsabilità del sindacato, e della possibilità di trovare soluzioni condivise che non riducano il perimetro aziendale esponendo i lavoratori a processi di esternalizzazione e/o licenziamento.

Le scriventi OO.SS ribadiscono che la prospettata “ cessione” non è altro che una operazione finanziaria che metterebbe, dal giorno dopo, la Rai in una posizione di sudditanza nei confronti di operatori di mercato con un aggravio di costi di gestione a carico della Capogruppo e del servizio pubblico a totale ed unico vantaggio per il privato, che gestendo direttamente l’asset potrà controllare la cessione di capacità trasmissiva del servizio pubblico traendo conseguenti benefici economici.
Resta il profondo sconcerto nel leggere su vari articoli di stampa (non smentiti dalle parole del D.G.), il valore irrisorio, se paragonato alle infrastrutture e alle capacità industriali, di 300 Milioni di Euro attribuito ad una azienda che, con il passaggio delle trasmissioni al digitale, ha dimostrato senza ombra di dubbio di essere leader nella distribuzione e diffusione del segnale con nuove tecnologie e punto di forza del sistema delle telecomunicazioni nel nostro Paese.
Lo sconcerto aumenta per l’assoluta mancanza di trasparenza nelle scelte aziendali: basta infatti ricordare che nell’anno 2001, per l’acquisto (tentato e opportunamente bloccato) solo del 49% della società, Crown Castle offrì 400 Milioni di Euro, mentre oggi tale operazione concorrerebbe, insieme a esternalizzazioni e taglio dei salari, al raggiungimento del risanamento del bilancio RAI al 2012.

A quanto detto si aggiunge la mancanza di ogni garanzia per i lavoratori di RAI WAY (“ cessione… della gestione di componenti passive …”) che determina una incognita altrettanto inaccettabile per centinaia di posti di lavoro ad alto contenuto professionale e tecnico.

Oggi più che mai è prioritario chiarire le intenzioni dall’attuale vertice della Capogruppo che non può nascondersi dietro frasi e parole ambigue come quelle contenute nel piano industriale.
Solo dopo i dovuti chiarimenti sarà possibile riprendere il confronto già avviato sui temi organizzativi.
Infine, le scriventi OO.SS, reputano sbagliate, in questa fase, scelte che non obblighino l’azienda a risposte chiare e definitive sul futuro di Rai e Rai Way, aprendo al rischio di una frantumazione sindacale e ad un inadeguata risposta dei lavoratori a cessioni, esternalizzazioni ed esuberi.

Roma, 2 novembre 2010

SLC CGIL UILCOM UIL UGL TELECOMUNICAZIONI SNATER LIBERSIND-CONFSAL


Leggi Informa..TD



In questo numero:
  • Una clausola pericolosa nel collegato al lavoro approvato in via definitiva
  • La CGIL invita il ministro Sacconi a rivedere la norma
  • Pensione o non pensione? I precari ne chiedono il conto
  • La pensione complementare: una scelta o una necessità?


martedì 2 novembre 2010

Richiesta convocazione (2.11.2010)

Roma, 2 novembre 2010
Al Presidente della Commissione
Parlamentare di Vigilanza sulla RAI
Sen. Sergio Zavoli
Palazzo S. Macuto (II piano)
Via del Seminario, 76
00187 - Roma


Illustrissimo Presidente,
le scriventi OO.SS. appreso della convocazione per una audizione del CdA RAI, presso la Commissione di Vigilanza Parlamentare per un atto di indirizzo sui seguenti temi:
- Pluralismo ed informazione;
- Etica aziendale;
- Gestione risorse umane ed economiche;
chiedono di essere convocate preventivamente al fine di contribuire e fare chiarezza sulla reale situazione RAI.
Le stesse puntualizzano, inoltre, che a breve invieranno una lettera per meglio argomentare la loro posizione.
Distinti saluti.

SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL UILCOM-UIL UGL-Telecomunicazioni SNATER LIBERSIND-ConfSal