SLC CGIL Nazionale

martedì 30 settembre 2014

RAI: SINDACATI, 9 OTTOBRE INCONTRO CON GIACOMELLI SU VENDITA RAI WAY


"Il presidio di lavoratori e sindacati a difesa di Rai Way ha avuto un primo esito positivo: è in programma per il prossimo 9 ottobre l’incontro con il Sottosegretario con delega alle Comunicazioni Giacomelli, incentrato sulla vendita della società che gestisce la rete di diffusione della Rai." Lo annunciano in una nota Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal.
"Già la Consob, che aveva ricevuto dai sindacati una lettera di denuncia delle modalità di vendita con collocazione in borsa di Rai Way, ha risposto annunciando formalmente i “dovuti approfondimenti” – prosegue la nota.
"Per la delicatezza dell’operazione che riguarda il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo e della stessa democrazia nel nostro paese – concludono i sindacati - chiediamo al Sottosegretario, ancora una volta, la costituzione di un tavolo istituzionale anche alla presenza della Rai, per verificare le procedure di societarizzazione a fronte dei rilievi di illegittimità avanzati dagli stessi sindacati."

Rai: Sindacati, domani presidio al Mise su vendita Rai Way

Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-Confsal hanno organizzato per il 30 settembre, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, il presidio dei lavoratori Rai Way e Rai sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico (Via Molise). L’iniziativa è indetta per protestare contro la vendita di Rai Way, società che detiene gli impianti trasmittenti (la rete digitale) ed il personale che li gestisce.

“I sindacati sono contrari alla vendita parziale o totale dell’azienda, giudicata asset strategico  per diffondere i contenuti televisivi e radiofonici e per vedersi assegnata nel 2016 la concessione di servizio pubblico radiotelevisivo.” Annuncia una nota unitaria.
“Sono settimane che abbiamo chiesto al Ministero, ed in particolare modo al sottosegretario alle comunicazioni, l’On. Giacomelli, un confronto alla presenza dell’azienda, ma in pieno stile del Governo Renzi non vi è stata nessuna disponibilità in tal senso.
“In gran fretta, si sta procedendo alla cessione dell’assetto, senza che le parti sociali siano state informate sulla percentuale di azioni collocabili in borsa e senza che siano state chiarite le modalità di tale collocazione. Sul forte dubbio di legittimità dell’operazione, le organizzazioni sindacali hanno scritto alle autorità competenti CONSOB, Corte dei Conti, Agcom e AGCM.”

“Va detto – conclude la nota – che siamo in assenza di un Piano Industriale di Rai o Rai Way, condizione che impedisce ogni certezza rispetto al futuro industriale ed occupazionale della più grande azienda culturale del paese.”

venerdì 26 settembre 2014

martedì 23 settembre 2014

Quotazione sui mercati regolamentati di quote della partecipazione azionaria di Rai S.p.A. in RaiWay S.p.A.


L'informazione pubblica assicura che gli interessi delle diverse formazioni sociali abbiano uguale spazio mediatico e concorre, dunque, a rendere effettiva la "partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art.3,c.2 Cost.).
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal avendo appreso da notizie di stampa che, in data 4 settembre 2014, il Consiglio di Amministrazione di Rai S.p.A., concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in base alla legge (D. Lgs. N. 177/05, art. 49), avrebbe approvato la proposta del Direttore Generale Gubitosi di cedere sui mercati regolamentati, mediante quotazione del titolo, quote di partecipazione minoritaria del compendio azionario nella controllata Rai Way, intende segnalare alle Autorità in indirizzo che la procedura seguita dalla RAI non sembra, allo stato delle informazioni acquisibili sui siti istituzionali, conforme alla normativa vigente.


L'iniziativa della RAI che procede dal DL. n. 66/2014 conv in L. n. 89/2014 il quale, nell'autorizzare la cessione sul mercato, di quote di RaiWay, prevede che le modalità di alienazione siano individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti) e nell'osservanza delle leggi vigenti.

La RAI sembra, invece, abbia avviato speditamente l'operazione di quotazione di Rai Way senza attendere il perfezionamento di detto decreto e, soprattutto con superficiale valutazione delle norme vigenti.

1.La RAI è organismo di diritto pubblico
Le peculiarità societarie, come ripetutamente affermato dalla Corte di Cassazione (cfr. n. 27092/2009), rendono la RAI organismo di diritto pubblico, soggetto, pertanto, alla giurisdizione della Corte dei Conti. Il bene protetto dalla RAI: l'informazione pubblica, infatti, mal si concilia con gli assetti societari della impresa pubblica (come Eni o Enel).
La copertura integrale del territorio e le infrastrutture per la trasmissione radiotelevisiva digitale, sono assicurate dalla controllata Rai Way, come prevede l'art. 1, c. 5 della Convenzione approvata con D.P.R. 28 marzo 1994. Pertanto, Rai way essendo a totale partecipazione pubblica e destinando unicamente a RAI i suoi servizi, è tenuta all'osservanza, delle norme previste per la RAI, anche in relazione alle modifiche del capitale azionario.

2. La procedura prevista dalle leggi vigenti per le modifiche del capitale azionario.
Le norme sono in proposito assai chiare e sono in particolare dettate dalla L. n.112/2004 ancora vigenti, non essendo state abrogate dal recente Dl. n.66/2014, conv. in L. n.89/2014.
L'alienazione di quote azionarie deve avvenire "mediante offerta pubblica di vendita" (art.21 c.3) nel rispetto delle deliberazioni del CIPE e della clausola di limitazione del possesso azionario che prevede un "limite massimo del possesso dell'uno per cento delle azioni". Inoltre non sono possibili "patti di sindacato o di blocco" (art.21 c.5 della L. n.112/2004).
I vincoli di legge, di Convenzione e di Contratto di Servizio, si applicano sia a RAI sia Raiway. Gli investitori dovranno essere correttamente informati dei ristretti limiti di azione degli amministratori della controllata Rai Way, ai quali è consentito lo svolgimento di attività commerciali ed editoriali, connesse alla diffusione di immagini, suoni e dati, nonché di altre attività correlate, purché esse non risultino di pregiudizio al migliore svolgimento dei pubblici servizi concessi e concorrano alla equilibrata gestione aziendale.
Adeguata informazione dovrà essere data agli investitori circa le norme che impongono a Rai Way e a alla Rai la contabilità separata e vietano la osmosi tra risorse pubbliche e private. Le risorse pubbliche non potranno essere utilizzate per lo sviluppo della società e l'incremento di valore del titolo.
L'operazione di recente approvata dal Consiglio di Amministrazione di Rai sembra non conforme al quadro normativo di settore.
Alle Autorità in indirizzo spetta il compito di sorvegliare che l'iniziativa di quotazione di Rai Way avvenga nel più rigoroso rispetto delle norme vigenti, a tutela degli utenti del servizio pubblico radiotelevisivo e del diritto all'informazione.
In particolare spetta alla Consob interrompere, ove ne sussistano i presupposti, il procedimento di autorizzazione del prospetto di ammissione a quotazione; alla Borsa Italiana l'applicazione delle norme sullo svolgimento delle operazioni delle negoziazioni delle società quotate; alla Corte dei Conti il controllo sugli atti del Governo e del Consiglio di amministrazione della RAI.
Certi della Vostra attenzione per i temi su riportati, Vi porgiamo cordiali saluti.

I Segretari Generali

Slc Cgil M. Cestaro              Uilcom Uil S. Ugliarolo               Ugl Telecomunicazioni  S. Conti
 
Snater  C. Baldasseroni         Libersind-ConFsal  G.Sugamele

Rai, Sindacati: Consob, Corte Conti, Borsa, Agcom, Agcm, Vigilanza verifichino legittimità della vendita di Rai Way

Rai-RaiWay vigilanza verifichino legittimità

Modifiche organizzative e produttive settore Vidigrafo


A questa O.S. risulta che l'azienda avvierà, nel quadro della normativa contrattuale vigente, un percorso per assegnare l’attività di montaggio per le news di RaiSport ai lavoratori del settore vidigrafo. 
Questa O.S. pur non essendo contraria in via di principio ad avviare il percorso, ritiene che per procedere serva un quadro chiaro di riferimento ed un’impostazione strutturata dei processi, inoltre questa O.S. ritiene che a  questo punto è indispensabile avviare un nuovo processo organizzativo dell’intero reparto.
Difatti, già allo stato attuale, si risente dell’assenza di un modello organizzativo funzionale. Nel corso del tempo sono già state effettuate sporadiche attività di montaggio, ma essendo state queste introdotte in un processo non organizzato hanno portato una difficoltà oggettiva,  difficoltà che si sono evidenziate anche nei convenzionali impegni dell’EVS, impegni che sono aumentati, negli ultimi due anni, in maniera esponenziale e caotica.
Pertanto questa O.S. ritiene che sia doveroso intraprendere questa strada con il piede giusto, avviando e chiudendo una discussione che definisca i modelli organizzativi e un adeguato processo produttivo, tenendo conto del quadro di tecnologico in evoluzione.


                                                                                              SLC CGIL Rai Roma

giovedì 18 settembre 2014

Comunicato su incontro del 17 settembre - Presidio Presidio il 23 Settembre


Il Presidio, per ragioni di affollamento di manifestazioni presso il Ministero dello Sviluppo, 
è spostato al giorno 
30 Settembre
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COMUNICATO
Si è tenuto 17 settembre l’incontro tra Sindacati ed Azienda fissato, sul tema Relazioni
Sindacali,prima della pausa estiva.
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazione, Snater, Libersind ConfSal in apertura hanno
stigmatizzato la decisione del C.d.A. del 4 settembre che sancisce la quotazione in borsa
di Rai Way.
Le 5 OO.SS. hanno riaffermato la loro totale contrarietà alla (s)vendita dell’Asset trasmissivo,
operazione che rischia di causare anche la mancata riconferma della concessione di Servizio
Pubblico a Rai SpA nel 2016 con lo scenario di crisi aziendale ed occupazionale che ne
conseguirebbe.
Hanno, per correttezza di ruoli, anticipato l’inevitabile avvio di una fase conflittuale, salvo un
auspicato ripensamento aziendale sulla vicenda Rai Way e sul più generale piano di riassetto
della Rai.
La Delegazione aziendale, dopo essersi dichiarata pronta a parlare del tema del giorno, ha
espresso la propria indisponibilità a ragionare di decisioni già prese dai vertici Aziendali.
I 5 Sindacati scriventi hanno richiesto ufficialmente la Delibera del C.d.A. del 4 di settembre
conosciuta in parte da notizie di stampa.
Le Scriventi, preso atto delle rigidità aziendali sul tema Rai Way e su l’avvio di un vero confronto
sul futuro della Rai, indicono per il giorno 23 settembre un presidio sotto il Ministero dello
Sviluppo Economico per richiamare il Ministro ed il Sottosegretario con la delega alle
comunicazioni ai propri doveri istituzionali e di conciliatore sui tavoli di crisi.
Inoltre, le scriventi, impegnate in un percorso legale, avviato contro quanto stabilito con il decreto
66/2014 e la L. 89/2014, per rendere più efficace l’azione di contrasto hanno valutato ulteriori
azioni di mobilitazione, tra cui anche lo sciopero generale di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del
Gruppo.
Per questo e per ulteriori valutazioni indicono, per il giorno 13 ottobre, un Coordinamento
Nazionale Unitario dei propri Rappresentanti dei Dipendenti di tutta Italia.
Roma 18 settembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e LibersindConFsal

venerdì 12 settembre 2014

SLC CGIL e UILCOM UIL presentano ricorso


Roma, 11/09/2014. Contro il taglio dei 150 milioni che mette in pericolo il servizio pubblico e l’occupazione dei lavoratori della RAI, SLC-CGIL e UILCOM-UIL hanno in data 3 giugno 2014 presentato una diffida al Ministero dello sviluppo economico, intimando allo stesso di garantire il rispetto degli impegni sottoscritti al fine di consentire alla RAI la integrale copertura dei costi sostenuti per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo affidati a tale società. La settimana scorsa sono decorsi i termini di legge e si è registrato il mancato adeguamento da parte del Ministero dello sviluppo economico. Per questo motivo SLC CGIL e UILCOM-UIL hanno già dato mandato ai legali di presentare il ricorso.
              Barbara Apuzzo                                   Maurizio Lepri
Segretaria Nazionale SLC CGIL       Coord. Nazionale UILCOM UIL

giovedì 11 settembre 2014

Venerdi 12 ore 10 presidio



VENERDI 12 SETTEMBRE ORE 10.00

lavoratori in presidio presso
Viale Mazzini

CONTRO LA (S)VENDITA DI RAIWAY


Sindacati Rai: Inaccettabile ennesima svendita di un bene pubblico alle banche.
Avevamo visto giusto a temere per il futuro della società controllata Rai, Rai Way, che detiene il possesso della rete trasmittente.
Un articolo del Corriere della Sera, esplicita che il board, presieduto da Anna Maria Tarantola, ha deciso la vendita del 49% dell’azienda, la quale sarà collocata in borsa da un consorzio composto da Mediobanca, Credit Suisse, Banca Imi, Bnp Paribas e Citi.
Si aggiunge che, forse, il 20% dell’offerta sarà riservata al pubblico.
Questo implica che il controllo della più grande rete trasmittente televisiva, struttura molto delicata anche sotto il profilo democratico e della sicurezza nazionale sarà nelle mani delle “solite” banche e dei poteri forti.
A questo punto, con la sottrazione dei 150 milioni alla Rai determinato dalla applicazione di quanto previsto dalla legge n. 89 del 2014, si sta realizzando la vendita sotto costo della struttura trasmittente, costata all’azienda (e quindi anche ai cittadini che pagano il canone) per il passaggio al Digitale Terrestre 450 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Alla fine di luglio, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind hanno avviato, proprio su tale questione, le procedure di sciopero in attesa di avere un tavolo di confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Vista la gravità della situazione ci attendiamo che si apra, prima dell’operazione, un confronto con le parti sociali ed i soggetti interessati per evitare l’ennesima catastrofe.
Per sollecitare l’apertura del confronto si svolgerà un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico.
Nei prossimi giorni i sindacati decideranno quali ulteriori iniziative di protesta mettere in campo.

SLC-CGIL
Sindacato Lavoratori Comunicazione

COMUNICATO STAMPA

Sindacati Rai:

Inaccettabile ennesima svendita di un bene pubblico alle banche.
Avevamo visto giusto a temere per il futuro della società controllata Rai, Rai Way, che detiene il possesso della rete trasmittente.
Un articolo del Corriere della Sera, esplicita che il board, presieduto da Anna Maria Tarantola, ha deciso la vendita del 49% dell’azienda, la quale sarà collocata in borsa da un consorzio composto da Mediobanca, Credit Suisse, Banca Imi, Bnp Paribas e Citi.
Si aggiunge che, forse, il 20% dell’offerta sarà riservata al pubblico.
Questo implica che il controllo della più grande rete trasmittente televisiva, struttura molto delicata anche sotto il profilo democratico e della sicurezza nazionale sarà nelle mani delle "solite" banche e dei poteri forti.
A questo punto, con la sottrazione dei 150 milioni alla Rai determinato dalla applicazione di quanto previsto dalla legge n. 89 del 2014, si sta realizzando la vendita sotto costo della struttura trasmittente, costata all’azienda (e quindi anche ai cittadini che pagano il canone) per il passaggio al Digitale Terrestre 450 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Alla fine di luglio, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind hanno avviato, proprio su tale questione, le procedure di sciopero in attesa di avere un tavolo di confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Vista la gravità della situazione ci attendiamo che si apra, prima dell’operazione, un confronto con le parti sociali ed i soggetti interessati per evitare l’ennesima catastrofe.
Per sollecitare l’apertura del confronto si svolgerà un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico.
Nei prossimi giorni i sindacati decideranno quali ulteriori iniziative di protesta mettere in campo.
Roma, 5 settembre 2014