SLC CGIL Nazionale

mercoledì 24 dicembre 2014

RAI- SLC CGIL su incontro del 22 Dicembre

COMUNICATO

Il giorno 22 dicembre 2014, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil,
Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal hanno incontrato la direzione
del personale.

La convocazione aziendale alle Segreterie nazionali, era finalizzata a riprendere la
discussione su alcune questioni relative alle code contrattuali, all'Accordo del 4
luglio 2013 (non ancora applicate) e per avviare il confronto sulle tematiche
dell'innovazione e della competitività nelle attività di produzione.

La scrivente, dopo aver espresso la volontà di affrontare tali tematiche, questioni
rilevanti sia sotto il profilo industriale che del riconoscimento di diritti dei lavoratori
per le attività svolte in questi anni, ha espresso la necessità, per le festività ormai
iniziate, di aggiornare il confronto entro le prime due settimane del nuovo anno, per
consentire la presenza di tutte le delegazioni sindacali e la giusta informazione dei
lavoratori su questioni che li toccano profondamente.

Dopo una fase complessa, di divisione sindacale, e di contrapposizioni, che vedono
ancora in essere i ricorsi legali, vi è l'esigenza, a nostro avviso, sia sul piano
generale, futura riforma della Rai, sia sul piano gestionale, questioni proprie del
tavolo in essere e del rinnovo contrattuale, di trovare tra le OO.SS. tutte una
posizione comune sui diversi temi.

Affrontando la ripresa delle attività con una maggiore capacità sindacale di gestire il
difficile momento che la Rai sta vivendo.

Ci auspichiamo che tutti i soggetti in campo, condividendo la nostra analisi sulla
situazione, reputino il contributo di tutti necessario per superare la difficile
situazione, evitando quindi di innescare divisioni e contrapposizioni ulteriori.

Roma, 22 dicembre 2014
p. La Segreteria Nazionale
Alessio De Luca

SLC CGIL "Precari e Jobs Act"


SLC CGIL RAI Milano: ARCAL: un servizio in disarmo, almeno a Milano

SLC-CGIL RAI MILANO MILANO, 23 DICEMBRE 2014 

La comunicazione è di questi giorni: l’ufficio ARCAL nel Centro di Produzione della RAI di Milano può essere soppresso. “Qualcuno”, a livello centrale, ha deciso così: un ufficio e una impiegata che, sempre secondo quel ”Qualcuno”, non avevano ragione di essere. Tale valutazione la riteniamo molto opinabile. 
Per questo la RSU RAI Milano ha chiesto di ritornare su questa decisione. Conseguenza immediata è la difficoltà al mantenimento dei gruppi locali e all’espletamento delle pratiche quali: vacanze estive ed invernali, colonie estive, borse di studio, rimborsi nido e altri servizi sociali.
Ma non è solo questo! Parliamo anche di quello che sta avvenendo a livello centrale. 
Stiamo parlando di un istituto contrattuale il cui bilancio si aggira intorno a 1,8 milioni di Euro. Si tratta del cosiddetto salario differito. Soldi che, in fase di rinnovo contrattuale, sono stati destinati a scopi sociali invece che in busta paga, equivalenti ad una media di 150 Euro/anno a lavoratore. 
Sappiamo quanto sia estremamente difficile la situazione economico-finanziaria della RAI. E, infatti, la Direzione Relazioni Industriali ha già fatto sapere che per l’anno prossimo la quota del bilancio ARCAL dovrà essere tagliato del 30%. Il che significa togliere 600.000 €. Decisione unilaterale discutibile se il risultato è, alla fine, tagliare i contributi destinati ad aiutare le persone e le famiglie. 
Come per l’altro istituto contrattuale FASI, denunciamo che sono ormai troppi anni che gli organi statutari non si rinnovano. E questo è il male peggiore. Necessaria è la loro rivisitazione e riorganizzazione. Certamente i “veri servizi resi alla collettività” non vanno tagliati. Al CdA dell’ARCAL chiediamo di fare delle scelte che guardino di più alle necessità dei lavoratori e delle loro famiglie.

giovedì 18 dicembre 2014

22 Gennaio Prima udienza per ricorso al TAR

Rai: 22 gennaio prima udienza per ricorso Tar su taglio 150 ml a canone Rai

“Il 22 gennaio 2015 si terrà la prima udienza al TAR del Lazio per il ricorso sindacale e delle associazioni dei consumatori sul prelievo dei 150 milioni sul canone Rai, così come previsto dal decreto Legge 66 convertito in legge 89/2014.”  Così annuncia una nota di Slc Cgil Nazionale.
“La sottrazione, per l’anno 2014, di 150 milioni dalla provvista derivata dal canone di abbonamento, prima interamente attribuita alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, costituisce una nuova tassa a carico dei cittadini.”
“Il D.L. n.66/2014 presenta, ad avviso dei ricorrenti, ulteriori gravi profili di illegittimità – prosegue la nota:
1) riduce, con effetto retroattivo, le risorse dovute alla RAI senza prevedere una riforma che assicuri l’erogazione degli standard di servizio contenuti nel contratto di servizio 2013-2015;
2) è in assoluto contrasto con l’art.77 Cost che consente lo strumento del decreto legge solo nelle ipotesi di “straordinaria necessità ed urgenza”;
3) viola la natura giuridica del canone, garantita dalle norme costituzionali in quanto strumentale al buon funzionamento del servizio pubblico televisivo, il quale ha “carattere di preminente interesse generale” (art.43 cost.).”

mercoledì 17 dicembre 2014

Sciopero Generale 12 Dicembre: GRAZIE

GRAZIE
a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori RAI che hanno partecipato allo sciopero del 12 dicembre.

L’alta adesione di molte aree produttive e delle sedi regionali, ha consentito di superare complessivamente il 50% dei partecipanti e di far saltare tutta la programmazione televisiva in diretta, l’informazione regionale e una buona parte della programmazione radiofonica, fatta eccezione per Telethon, “programma” che per senso di responsabilità è stato oggetto di accordo tra le parti per consentirne la messa in onda (sul tema specifico, nonostante le critiche ricevute da alcuni lavoratori coinvolti, il sindacato ritiene di aver fatto la giusta scelta in linea con la missione di Sevizio Pubblico).

In aggiunta, vogliamo ringraziare i molti che hanno partecipato alle diverse manifestazioni organizzate su tutto il territorio nazionale, piccole o grandi, segno dell’importanza che i temi generali (job Act, Politiche economiche del Governo e legge di stabilità) e quelli aziendali (difesa del perimetro aziendale, futuro del servizio pubblico radio televisivo, livelli occupazionali) hanno per i lavoratori Rai.

A questo aggiungiamo, ancora una volta, la nostra ferma critica alla modalità con cui la Rai e le testate giornalistiche hanno scelto di comunicare all’utenza lo sciopero dei lavoratori della Rai. Segno evidente dell’esigenza di riscrivere le regole che regolano in azienda l’esercizio del diritto di sciopero, oltre che la mancanza di una corretta informazione agli utenti e ai cittadini da parte delle testate giornalistiche.

Mentre i ricorsi sindacali proseguono il loro iter (recupero dei 150 milioni di euro sottratti, con un prelievo forzoso illegittimo ed incostituzionale, dal canone Rai) non è ancora chiaro se il CDA sarà conseguente a quanto annunciato, al momento sembrerebbe che nessun ricorso sia stato presentato. Le scriventi, vista la fase di consultazione e di criticità del servizio pubblico, si stanno rivolgendo nuovamente alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai per sollecitare un chiaro indirizzo sul futuro del servizio pubblico radio televisivo: rinnovo anticipato della Concessione di Servizio pubblico a Rai, ridefinizione del Canone per recuperare l’elevata evasione, riformulazione della Governance del Servizio pubblico.

Roma, 16 dicembre 2014

Le segreterie nazionali

Slc Cgil Snater Libersind-ConfSal

venerdì 5 dicembre 2014

SLC CGIL e Filcams CGIL 800 Lavoratori rischiano il posto di lavoro

COMUNICATO STAMPA su Città di Roma Metronotte

Sono circa 800 i lavoratori della Società di vigilanza armata Città di Roma Metronotte, che in queste ore rischiano di perdere il posto di lavoro. Lo dichiarano Barbara Di Tomassi, Segretaria Filcams Cgil di Roma e Lazio, e Dino Oggiano, Segretario Slc Cgil Roma e Lazio.
La Società è stata infatti raggiunta da un provvedimento da parte della Prefettura di Roma di interdizione dal proseguimento delle attività, presso le committenza nella quali ha in essere forniture di servizio, causa informativa da parte dellantimafia dove imputa alla Città di Roma, attività per infiltrazione mafiosa.
Tale azione sta determinando una serie di dismissioni  dei contratti di fornitura da parte di committenze pubbliche molto importanti, tra le quali la Rai Spa, contratti che vengono assegnati ad altre aziende che a loro volta non stanno riassumendo i lavoratori coinvolti.
Ad oggi numerosi committenti, hanno rescisso il contratto di servizio a Città di Roma Metronotte con decorrenza 30 novembre. A nulla sono valse le richieste delle OO.SS di categoria tese a sensibilizzare gli enti committenti allobbligo del cambio appalto, peraltro sancito nel CCNL che regola il settore.

Barbara Di Tomassi e Dino Oggiano, proseguono nella nota, asseriscono che la lotta alla illegalità, principio irrinunciabile e fondante del nostro stato di diritto, deve avere una sua naturale attenzione per la difesa dei posti di lavoro: pertanto si appellano alla Direzione della Rai e a tutte le parti istituzionali, chiedendo la massima attenzione per il futuro lavorativo degli 800 lavoratori di Città di Roma Metronotte.
Barbara Di Tomassi, Segretaria Filcams Cgil di Roma e Lazio
Dino Oggiano, Segretario Slc Cgil Roma e Lazio.

RAI: PROFESSIONALITÀ e QUALITÀ SOTTO ATTACCO

Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind- ConfSal
Slc- Cgil , Snater e Libersind-Confsal si trovano per l’ennesima volta costretti a denunciare e stigmatizzare il duro attacco ai danni delle professionalità della Rai.
Nell’ambito della produzione, i modelli produttivi e le mansioni delle diverse professionalità, vengono sempre più stravolte con palesi violazioni del dettato contrattuale, condizione che sta intaccando ciò che qualitativamente le maestranze Rai hanno sempre realizzato per il servizio pubblico radio televisivo.
Con la scusa dell’innovazione tecnologica, l’azienda approfitta e spinge i lavoratori ad iniziative individuali e volontaristiche costituendo unilateralmente una modifica delle figure professionali e mettendo i lavoratori l’uno contro l’altro. Tutto ciò è messo ancora più in pericolo dall’attitudine dei giornalisti, identificabile in alcuni accordi sottoscritti e da prassi che si stanno consolidando, di fagocitare il lavoro svolto dai colleghi nostri rappresentati, il tutto ovviamente con l’innalzamento finale del costo del lavoro e con il pericolo di una futura parziale estromissione dal processo produttivo di figure fondamentali da noi rappresentate.
Vogliamo aggiungere che, questa, è la stessa Rai, che avendo stabilito nel CCL Rai del 7 febbraio 2013, la modifica di alcune figure professionali, tutte dirette al rientro degli appalti e all'efficientamento della produzione, non ha in alcun modo dato seguito allo sviluppo di tali elementi, negando ogni processo, già indicato nelle code contrattuali, di miglioramento dei modelli produttivi e delle figure professionali.
Paradigmatico è quanto si sta realizzando sulla figura degli operatori di ripresa, da sempre professionalità cardine della televisione, che si è vista estromettere da attività in cui la ripresa è la mansione principale.
Da molti anni ormai, a partire dallo stravolgimento dell’accordo sugli specializzati nelle sedi regionali, per passare dalla "fantasiosa", e mai costituita, mansione del videomaker, fino ad arrivare alla creazione unilaterale del modello produttivo per l'utilizzo del c.d. “zainetto”, ci fa apparire chiara l'idea dell'azienda di marginalizzare gli operatori nei diversi processi produttivi, idea ancor più suffragata dall’assenza di reperimento di personale, nelle ultime selezioni, di alcune figure professionali fra cui gli Operatori di Ripresa.
Vogliamo denunciare che nessuno sforzo, ad esempio, viene fatto per recuperare i circa 30 milioni di euro spesi per gli appalti di ripresa esterna delle sedi regionali. Elemento che, se ce ne fosse bisogno, ancora di più, svuota di significato, anche economico, l'operazione di "omogeneizzazione" in atto nella produzione.
Le scriventi OO.SS. si sono sempre dimostrate pronte al dialogo e alla discussione per la riorganizzazione delle figure professionali e la revisione dei modelli produttivi, e la questione dovrà essere obbligatoriamente al centro della prossima piattaforma contrattuale.
Siamo ben consapevoli, forse più dei vertici aziendali, che senza un ridisegno complessivo dell’organizzazione del lavoro si rischia di essere penalizzati da un mercato sempre più povero di risorse economiche ed una evoluzione tecnologica che pretende cambiamenti, formazione e capacità di innovare.
Deve essere però chiaro che, a questa nostra volontà non corrisponde, in nessun modo, la disponibilità a cancellare figure professionali, o meglio, famiglie professionali cardine per l'attività radio televisiva.
Sono, la complessità delle mansioni e la specificità delle attività che naturalmente creano l'articolazione di figure professionali codificate nel CCL RAI. Tale complessità professionale la si aiuta, la si agevola, la si può in parte semplificare con le nuove tecnologie, ma non la si può e non la si deve cancellare, soprattutto se si intende mantenere standard qualitativi propri di un Servizio Pubblico Radio Televisivo Europeo.
A questo aggiungiamo che è dal CCL Rai, sottoscritto il 7 febbraio 2013, che abbiamo codificato l'istituzione di una commissione paritetica che costruisse progetti formativi condivisi, essenziali per l’aggiornamento delle figure professionali, la quale, purtroppo, non certo per nostra volontà non è mai stata attivata.
Il combinato disposto di quanto stiamo affermando: lavoratori con diverse provenienze professionali a cui vengono affidate attività nuove (utilizzo di nuove tecnologie o funzioni a cui possono corrispondere responsabilità amministrate e penali soggettive), senza una adeguata formazione e senza codificarne modalità operative, procedure e mansioni specifiche (in testi condivisi), sta esponendo tutti, lavoratori e azienda, a ricorsi e contenziosi infiniti.
Chiediamo all'azienda di smettere forzature sui diversi modelli produttivi e figure professionali, in attesa che si giunga ad un ridisegno complessivo definito tra le parti.
Ogni atto che sarà posto in essere, in evidente contrasto con il dettato contrattuale, potrà originare ricorsi individuali o collettivi, ed anche ulteriori iniziative di mobilitazione e sciopero.
Roma, 5 dicembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind- ConfSal

giovedì 4 dicembre 2014

REC RUP: LA RAI FORZA LA MANO

Le scriventi OO.SS. ancora una volta riscontrano una fuga in avanti dell’Azienda che, nonostante non sia ancora stato definito un accordo quadro in materia REC-RUP per cui è stata attivata una Commissione, procede con deleghe, nomine di Responsabili, saltando a piè pari tutto ciò che riguarda l’impatto del conferimento dei mandati sulle risorse, lo sviluppo dei necessari strumenti operativi, la sufficiente autonomia decisionale e la pianificazione degli aggiornamenti normativi utili allo svolgimento delle mansioni richieste e neppure gli indispensabili riconoscimenti economici per la responsabilità e per il lavoro che i colleghi sono chiamati a svolgere.
Le figure professionali coinvolte (e non da ieri) chiedono giusti, equi riconoscimenti per un quadro di attività per cui sono richieste professionalità, competenza ed una grande esposizione personale che non si limita ad un ruolo di controllo o alla semplice esecuzione operativa. Gli acronimi REC, DEC e RUP infatti contengono i termini, RESPONSABILE e DIRETTORE, che ben definiscono i profili ed i ruoli oggetto di discussione.
Per quanto si qui esposto:
 ritengono che le “linee guida per lo svolgimento dei ruoli di REC – RUP” pubblicate dall’Azienda e la recente riorganizzazione del settore non siano assolutamente sufficienti ad affrontare e risolvere le criticità più volte esplicitate dalle OO.SS.;  considerano ancora non esaurita la discussione in seno alla Commissione REC-RUP;  ricordano che l’accordo sottoscritto dalle parti il 29.09.11 - firmato perché i massimi dirigenti aziendali non si sono fatti carico in quel momento di una materia poco chiara alla sottoscrizione dell’accordo ma soprattutto siglato per tutelare i loro sottoposti oggetto dello scarica barile - è stato disdettato dalle OO.SS. in data 28.07.14 per la mancata volontà aziendale di stringere e chiudere in quei giorni un giusto accordo;  ritengono di conseguenza le “Istruzioni interne per le procedure di affidamento dei contratti aventi ad oggetto servizi e forniture (1° agosto 2014 con esecutività al 1° settembre)” oggetto di nuova verifica nella suddetta commissione REC-RUP, anche in relazione in base alla definizione dei nuovi ruoli/attività proposti (RE, RDP etc etc) per cui nulla è stato comunicato alle OO.SS..
Roma, li 4 dicembre 2014
Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind-ConfSal